DANSHARI: Ritorno all’Essenza

Giuseppe La Boria ha creato un nuovo progetto sotto l’egida del The fine art of Minimalism. “La filosofia Zen di Danshari ci racconta che il 75% di ciò che possediamo o desideriamo non serve a renderci felici. Se venissero soddisfatti i bisogni più naturali, la bellezza e la qualità, potremmo tranquillamente vivere con il restante 25%.”

 

Con la nuova avventura di Danshari hai aggiunto alla tua formazione anche il ruolo di Direttore creativo: perché?

Non credo sia esatto dire che ho “aggiunto”: nelle mie esperienze professionali pregresse in grandi realtà dell’occhialeria oltre a posizioni prettamente commerciali e di marketing, mi sono occupato anche di prodotto. Diciamo che è la parte che più mi soddisfa nel mondo globale dell’eyewear. Con Danshari il mio impegno è più strutturato ed è diventato parte integrale della mia quotidianità. Ho ideato il marchio ex novo, partendo dalla sua filosofia che si rispecchia soprattutto nel prodotto finale.

Cosa significa Danshari?

La parola “Danshari” è composta da tre ideogrammi: Dan – che significa rifiutare ciò che è ostentazione, Sha – esorta ad abbandonare ciò che è in eccesso e Ri – un inno a liberarsi di ciò che non è indispensabile.

La filosofia Zen di Danshari ci racconta che il 75% di ciò che possediamo o desideriamo non serve a renderci felici. Se venissero soddisfatti i bisogni più naturali, la bellezza e la qualità, potremmo tranquillamente vivere con il restante 25%. È da questi concetti che si sviluppano i nostri occhiali studiati per esprimere il bisogno del bello e dell’essenziale focalizzando l’attenzione esclusivamente su ciò di cui si ha davvero bisogno. È quindi necessario eliminare tutto ciò che non è bello, minimale e necessario.

Quali sono le peculiarità stilistiche?

Innanzitutto è un occhiale Made in Japan e le montature si caratterizzano per la loro leggerezza e il design minimalista, raffinato ed elegante. Sono occhiali senza tempo, dalle forme iconiche e classiche.

Anche se ci poniamo sul mercato come “occhiali d’avanguardia”, non ho appositamente voluto proporre forme estremamente di design, siamo molto interessati al sell out. In linea con l’essenza del marchio, abbiamo scelto di rispecchiare anche in loro il bisogno naturale di bellezza, qualità ed essenzialità del moderno consumatore. La collezione si distingue anche per una minuziosa attenzione ai dettagli.

Il titanio ed il beta titanio, ad esempio, vengono cesellati con una serie di piccoli punti, fino a creare decori come l’ideogramma “Dan“ – riprodotto in giapponese moderno – o il sole nascente inciso sul titanio dei terminali esterni.

Quali sono i materiali alla base del progetto?

Abbiamo scelto acetato e puro titanio e beta titanio giapponese. Il beta titanio è stato impiegato nelle aste perché dotato di quella flessibilità che il titanio non possiede. Il metodo produttivo scelto per le aste è direi esclusivo (sono pochissimi i brand che lo usano e le fabbriche che lo producono): attraverso il processo chimico di saldatura ad alta frequenza uniamo due lastre di acetato, una colorata ed una trasparente, e al loro interno viene inserita l’anima in beta titanio dell’asta stessa. Cerniere in monoblocco di titanio e naselli in acciaio medicale con logo iconico inciso e rivestimento in silicone anallergico vanno a completare il progetto.

Qual è la fascia di posizionamento sul mercato?

All’interno degli occhiali d’avanguardia ci siamo ritagliati un segmento di mercato differente, che ci pone a livello di prezzo tra gli occhiali dei brand e la nicchia. Sicuramente questa scelta è una novità perché proponiamo occhiali di alta qualità, esclusivi, no logo ad un prezzo interessante