Un progetto visionario

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All’inizio dell’anno vi avevamo presentato in questa rubrica gli occhiali realizzati da Oscar Mamooi per “Celebration”. PLATFORM Optic ha incontrato il Deus ex machina del progetto: Alessandro De Lorenzo.

Dalla mente di Alessandro De Lorenzo è nato “Celebration”, che ha visto fino ad ora la collaborazione con Oscar Mamooi e Cesare Cunaccia.
Una novità nel mondo dell’occhiale nata dalla volontà di realizzare occhiali dall’anima creativa e di “celebrare” i suoi stessi designer-non designer vip. Quando e come è nato il progetto Celebration? Durante la prima edizione di DaTe quando Vladi Pozzo mi ha mostrato i disegni di Oscar Mamooi.

Perché hai scelto il nome Celebration?
Trattandosi di progetti collaborativi, in realtà avevo in mente “collaboration”, ma non raccontava abbastanza della mia idea. Dal momento che, di volta in volta, vengono chiamate a disegnare cosiddette “celebrità”, mi è sembrato logico usare una parola che le contenesse entrambe: celebrity e collaboration. Parola che anche usata da sola ha molto significato: una festa, una celebrazione allo stile, all’innovazione creativa e alla qualità…

Quali personalità hai coinvolto fino ad ora?
Ufficialmente Cesare Cunaccia e Anna Piaggi tramite Oscar Mamooi. In cantiere ci sono idee con un dj internazionale, un produttore e musicista, una scultrice famosa, uno scrittore… Con alcuni di loro siamo già al design finale, con altri ci siamo solo dichiarati uniti e concordi negli stessi intenti.

Qual è il mood delle montature di Cunaccia?
Cesare è un uomo elegante, sempre, in ogni luogo ed in ogni circostanza. Così gli occhiali da vista che ha pensato riflettono un’eleganza semplice, ma non noiosa e non dramatic, un po’ retrò. Gli occhiali da sole sono solo lo sviluppo dei primi: stesso calibro piccolo, stesso ponte a chiave che si specchia nei musetti alle tempie, stesse aste sottili, la lente ha una linea discendente. Piacciono molto anche al pubblico femminile.

C’è un comune denominatore tra i due progetti?
Sì, esiste nel manifesto del progetto: “Un paio di occhiali Celebration deve essere nuovo, quindi inedito, non copiato da creazioni altrui. Deve essere originale e se possibile innovativo”.
Se vi è una ispirazione, dev’essere citata la fonte. Il fatto di portare a disegnare occhiali persone che non sono veri designer di occhialeria, fa in modo che la loro visione sia priva dell’esperienza che un addetto del settore ha, quindi anche pura e senza influenze.
Chi accetta di disegnare, lo fa pensando agli occhiali che lui stesso indosserebbe, diventando anche testimonial di se stesso e della sua creazione.

Quali sono le difficoltà maggiori che hai riscontrato?
Vere difficoltà non ce ne sono state, l’onda creativa mi ha permesso di fare fronte a tutto.

Come si svilupperà Celebration?
Auspico che diventi house brand di qualche occhialeria nostrana. Almeno così, se sarò coinvolto, potrò farmi garante dei valori del “Made in Italy”; se restasse tutto in mano mia, potrebbe invece svilupparsi solo per un gruppo internazionale esclusivo.