23° Eyewear è il nuovo marchio frutto della collaborazione tra il know-how produttivo di Mirage e il design dello Studio Russo.
Il numero di coppie di cromosomi del genoma umano, l’angolo tra gli assi mediani degli occhi e delle orbite, i gradi di inclinazione della Terra: 23 è un numero che lega l’uomo al suo Pianeta in un ciclo naturale infinito.
Un codice ideale che identifica la nuova collezione 23° Eyewear, al debutto sul mercato italiano.
Frutto della collaborazione tra l’expertise produttiva di Mirage, storica azienda italiana di occhiali, e il design concettuale dello Studio Russo, 23° Eyewear racconta una nuova visione etica dell’uomo nei confronti del pianeta Terra e rappresenta, come dichiara l’azienda, “il primo brand 100% circolare del settore”.
In base al paradigma secondo cui “in natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” (A. Lavosier) la collezione 23° Eyewear nasce con un “eco-pensiero” circolare alla base: creare occhiali che a loro volta diano vita ad altri occhiali, azzerando gli sprechi.
Ogni montatura è realizzata in Neocleus, una sintesi d’avanguardia tra un biomateriale di derivazione naturale, una lavorazione altamente tecnologica e un processo di produzione innovativo e sostenibile che ne permette il riciclo all’infinito.
Un flusso circolare che inizia, finisce e ricomincia senza sosta, in movimento perpetuo come la Terra, ma con un equilibrio perfettamente imperfetto com’è il corpo umano.
La collezione si compone di occhiali da sole dall’estetica agender con forme pure che richiamano le geometrie presenti in natura e la qualità superiore delle lenti minerali Barberini, realizzate in quattro tipologie studiate in esclusiva per questa linea.
Consapevolezza, volontà e azione: preservare e curare il nostro Pianeta, scegliendo di agire con coscienza, inquinando di meno. Una simbiosi tra l’uomo e l’ambiente, in un continuo flusso di energia infinita che, trasformandosi, si evolve creando il nuovo.
Perché la natura prende e restituisce tutto alla terra e l’uomo ha il dovere di mantenere vivo questo continuo scambio in un circolo universale e divino che mette in connessione tutti gli elementi.