Alcon ha promosso il simposio “La superficie oculare e la chirurgia oftalmica: more than meets the eye”.
In occasione del XXIV Congresso Nazionale AICCER – Associazione Italiana Chirurgia della Cataratta e Refrattiva, un panel di esperti ha fatto il punto sulla condizione di occhio secco pre e post-chirurgia e ha presentato un importante progetto relativo al rapporto tra superficie e chirurgia oculari in occasione del simposio, promosso da Alcon, “La superficie oculare e la chirurgia oftalmica: more than meets the eye”.
Al confronto hanno preso parte Edoardo Villani, Professore Associato di Oftalmologia presso l’Università degli Studi di Milano, Dirigente Medico presso Eye Clinic Ospedale San Giuseppe Milano, Carlo Cagini, Professore Associato di Oculistica presso l’Università degli Studi di Perugia e Direttore della struttura complessa Clinica Oculistica presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia e Chiara Posarelli, Professoressa Associata di Oculistica presso l’Università di Pisa.
Nel corso del suo intervento Edoardo Villani ha presentato il progetto DROPS (Dry Eye Opportunity Pre and post Surgery), un progetto di narrative review promosso da un board di oculisti chirurghi ed esperti di superficie oculare italiani, insieme ad un gruppo di opinion leader europei e realizzato con il contributo di Alcon. “L’iniziativa è nata dall’esigenza di fare un focus sull’evidenza scientifica relativa alle problematiche della superficie oculare in ambito chirurgico con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza su questa tematica. Oggi sappiamo che il rapporto tra superficie oculare e chirurgia oculare è un rapporto rilevante e complesso. Da una parte le varie tipologie di chirurgia oculare sono in grado di influenzare la superficie oculare e il suo stato di salute. Dall’altra la superficie oculare è in grado di condizionare gli outcome chirurgici. Questa è una consapevolezza che ormai abbiamo maturato sulla base dell’esperienza clinica quotidiana, ed è stata recepita da importanti società scientifiche internazionali come la Society for Clinical Research Sites (SCRS), ad esempio, che ha sviluppato un algoritmo che possa intercettare i pazienti più ad alto rischio per quanto riguarda la superficie oculare”.
E a proposito dei risultati attesi e dei benefici che ne potranno trarre i clinici “Il progetto DROPS ha comportato uno sforzo collegiale durato circa un anno e mezzo e ha coinvolto clinici e ricercatori italiani e alcuni esperti europei. Il primo traguardo sarà la pubblicazione di quattro paper, narrative review che al loro interno conterranno raccomandazioni per la gestione clinica pre, intra e post operatoria della superficie oculare. Da questi lavori c’è la volontà di sviluppare tools che gli specialisti possano utilizzare nella loro attività quotidiana, traendo vantaggi rispetto alla gestione della superficie oculare dei loro pazienti”.
Tra le cause che possono portare problematiche alla superficie oculare troviamo le iniezioni intravitreali. Carlo Cagini ha proposto alcune considerazioni sulle capacità di un sostituto lacrimale a base di Hp guar e acido ialuronico di mitigare questi danni. “I trattamenti intravitreali possono indurre occhio secco post-operatorio. Situazione che si manifesta maggiormente nei pazienti che avevano già condizioni di occhio secco latente o evidente, che dopo la chirurgia denunciano un fastidio importante. La somministrazione in questa fase di un sostituto lacrimale a base di Hp guar e acido ialuronico, unito alla terapia già prevista, può migliorare in maniera significativa il discomfort che i pazienti riferiscono molto frequentemente durante le visite di follow up”.
La sindrome da occhio secco rappresenta una problematica anche per i pazienti con glaucoma. L’esposizione a lungo termine ai colliri antiglaucoma con conservanti può indurre un’importante problematica della superficie oculare e, quindi, un fallimento della chirurgia filtrante. Si stima che circa il 60%1-3 dei pazienti in terapia cronica per il glaucoma sia affetto da un problema di superficie oculare. E di questi una buona percentuale sviluppa anche un dry eye severo. Quindi in queste condizioni operare un paziente potrebbe notevolmente peggiorare gli outcome della chirurgia.
Chiara Posarelli ha evidenziato quali strategie applicare per migliorare e preparare la superficie oculare dei pazienti in previsione della chirurgia del glaucoma. “Si può preparare la superficie oculare cercando di ridurre l’infiammazione. Questo può essere fatto riducendo il numero di gocce che i pazienti istillano, privilegiando combinazioni fisse oppure formulazioni senza conservanti, andando anche a somministrare, laddove ve ne sia il tempo, colliri antinfiammatori non steroidei e steroidi da 1 a 4 volte al giorno un mese prima della chirurgia. In questo modo è possibile portare ad un livello di infiammazione più basso per ottenere un miglior successo della chirurgia filtrante”.
REFERENCE
- Leung EW, Medeiros FA & Weinreb RN (2008): Prevalence of ocular surface disease in glaucoma patients. J Glaucoma 17: 350–355.
- Skalicky SE, Goldberg I & McCluskey P (2012): Ocular surface disease and quality of life in patients with glaucoma. Am J Ophthalmol 153: 1–9.e2.
- Stewart WC, Stewart JA & Nelson LA (2011): Ocular surface disease in patients with ocular hypertension and glaucoma. Curr Eye Res 36:391–398.