Confermati i vertici di ANFAO e MIDO.

L’Associazione di Confindustria sarà guidata per il triennio 2021-23 da Giovanni Vitaloni e la sua consolidata squadra.

L’Assemblea degli associati ANFAO ha eletto i vertici che guideranno l’associazione di Confindustria per il prossimo biennio: all’unanimità, è stato confermato Presidente di ANFAO e MIDO Giovanni Vitaloni. Insieme al Presidente è stata rieletta l’intera squadra che compone il Consiglio di Presidenza (con le rispettive deleghe), che lo accompagnerà nel percorso fino all’approvazione del bilancio chiuso al 31.12.2022, ovvero fino all’Assemblea estiva del 2023:

Maria Lorraine Berton (Arlecchino Srl): relazioni industriali

Nicola Del Din (Pramaor Srl): Gruppo Giovani, Gruppo Sole e DaTE

Paolo Pettazzoni (Optovista SpA): distribuzione mkt interno, Gruppo Lenti, CDV onlus e tesoriere

Renato Sopracolle (Sopracolle Srl): distretto e Eurom1

Past-President Cirillo Marcolin (Marcolin SpA): Presidente Confindustria Moda, rapporti con le istituzioni e Confindustria.

Per dare continuità all’operato dell’Associazione e per lavorare al futuro di un settore che è uno dei segmenti economici e produttivi tra i più significativi per il nostro Paese, in un contesto generale complesso e transitorio, l’elezione ha riconfermato Giovanni Vitaloni, 52 anni, proveniente da una famiglia di industriali torinesi, fondatore e amministratore di Nico Srl. La sua esperienza è forte di una presenza pluritrentennale nel settore; orientato alla concretezza, la sua squadra di lavoro incarna lo slancio verso le sfide del mercato, mantenendo un legame strategico col distretto territoriale dell’occhialeria. E soprattutto, in questi ultimi anni di grande cambiamento, ha guidato di pari passo l’associazione e MIDO, portando il sistema a raggiungere grandi risultati. “È stato un ultimo anno estremamente impegnativo per tutto il settore e per il sistema rappresentato da ANFAO e da MIDO – dichiara il Presidente Giovanni Vitaloni – e, proprio in virtù del contesto, credo ancora di più nell’importanza della carica che rivesto e del ruolo dell’Associazione.

È strategico, quindi, proseguire nel percorso che è stato avviato in questi anni, per continuare a dare il meglio in una delle fasi più delicate di risalita dell’intero settore insieme a tutta la squadra di Presidenza, che ringrazio immensamente per il lavoro, il supporto, la disponibilità e il contributo di alto valore che ha saputo fornire. Sono orgoglioso che l’Assemblea ci abbia rinnovato la fiducia – conclude Vitaloni – e siamo pronti a guardare avanti per costruire il futuro di un settore riconosciuto come eccellenza in tutto il mondo”.

All’elezione è seguito un momento di confronto insieme a Luciano Canova, economista e divulgatore scientifico, per condividere prospettive di speranza e positività. Il tema della felicità, legata al benessere economico e sociale in un anno estremamente condizionato dal contesto pandemico, è il focus dell’intervento dell’economista e del dialogo tra Canova e Vitaloni. Uno stimolo e una riflessione per costruire nuove idee e nuovi progetti.

“Come si misura la felicità? Da economista posso dire che, tradizionalmente e in una visione mono-dimensionale, il denaro è sempre considerato l’indicatore principe per dire di una persona come sta e di un paese quale sentiero di sviluppo abbia imboccato. – spiega Luciano Canova È vero comunque che una letteratura ormai vecchia di 50 anni e l’agenda incentrata sulla transizione, ci parlano di un approccio multidimensionale in cui il benessere è appunto una composizione di variabili interdipendenti e su più livelli, tesi abbracciata anche dalle aziende. La disponibilità di accesso a beni materiali che il denaro consente è chiaramente ancora un elemento fondamentale per dire se una persona è capace di stare bene.

Ma tradurre quella capacità in realtà necessita di molte variabili, di contesto e non. Se l’economia è in grado di abbracciare questa visione, cosa che negli ultimi anni è avvenuta e che probabilmente il Covid-19 ha accelerato, anche la misurazione del benessere economico si trasforma in un’ottica più circolare e non soltanto ancorata agli indicatori monetari”.