Oggi è la Giornata mondiale della vista
“Non lasciare che il diabete ti porti via anche la vista. Fatti vedere”.
Quest’anno la Giornata mondiale della vista mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla retinopatia diabetica, una complicanza grave e frequente del diabete, tra le principali cause di ipovisione e cecità, soprattutto nei soggetti in età lavorativa (20-65 anni).
L’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità – IAPB Italia onlus ha promosso una campagna informativa per conoscere più da vicino i fattori di rischio, le terapie e soprattutto come prevenirne l’insorgenza.
La retinopatia può insorgere con qualsiasi forma di diabete ma la probabilità di esserne colpiti è più elevata se si è ammalati di diabete da un tempo più lungo. Dopo 20 anni di diabete, infatti, più del 90% dei diabetici presenta questa importante patologia.
L’altro fattore di rischio è rappresentato dal controllo metabolico del diabete, ossia da quanto i valori della glicemia si mantengono entro certi limiti e non presentano sbalzi eccessivi. Questo obiettivo si può raggiungere attenendosi scrupolosamente alle indicazioni del medico e adottando uno stile di vita adeguato.
L’ipertensione arteriosa è un altro fattore di rischio che si associa a una comparsa precoce e a un’evoluzione più rapida della retinopatia.
È possibile, però, che una persona scopra di essere diabetica nel corso di una visita oculistica, quando all’esame del fondo dell’occhio vengono riscontrate le caratteristiche alterazioni della circolazione della retina.
È importante sapere che i sintomi oculari si hanno solo quando la retinopatia diabetica ha raggiunto uno stadio molto avanzato, che ha già determinato dei danni irreversibili o colpisce in maniera specifica la macula. Si possono avere: abbassamento lento e graduale della vista (visus) con associata distorsione delle immagini (metamorfopsie); improvvisa perdita della visione in un occhio per un’emorragia abbondante (emovitreo) o per l’occlusione di un grosso vaso sanguigno della retina. L’efficacia della terapia delle complicanze oculari è strettamente correlata con la precocità della diagnosi.
Ne consegue che la prevenzione secondaria (diagnosi precoce) è di fondamentale importanza!
Una visita oculistica con accurato esame del fondo oculare permette di evidenziare i segni di una retinopatia.
Per effettuare l’esame vengono utilizzati dei colliri che dilatano la pupilla (midriatici). Quindi
l’oculista stabilisce se è necessario ricorrere a esami strumentali aggiuntivi, ossia la fluorangiografia retinica e l’OCT (tomografia a coerenza ottica).
La fluorangiografia retinica è un esame invasivo perché viene iniettato in una vena del braccio un colorante (la fluoresceina) che si distribuisce in tutti i vasi sanguigni della retina, che in questa maniera diventano visibili nel loro decorso e nel loro calibro. Attraverso una macchina fotografica vengono registrati il passaggio del colorante e documentate anche piccolissime alterazioni dei vasi stessi. L’esame va eseguito a digiuno; è indispensabile
che il paziente non sia allergico a mezzi di contrasto e che sia in buone condizioni generali. Dura circa dieci minuti e richiede una buona collaborazione: si può essere infastiditi dalla luce e durante l’esame si può avvertire un senso di nausea. Dà informazioni
sulla circolazione retinica in generale, sulla presenza delle aree ischemiche (dove l’apporto di sangue è insufficiente) e degli eventuali neovasi formati nonché sullo stato della macula.
L’OCT è un esame non invasivo, di rapida esecuzione, è ben tollerato, indicato per quantificare lo spessore della macula e visualizzare in dettaglio le
possibili trazioni tra il vitreo e la retina. È un esame molto importante anche per verificare l’efficacia dei trattamenti anti-edema effettuati e seguire nel tempo il paziente.
Anche in assenza di sintomi chi è diabetico si deve quindi sottoporre con una certa periodicità a visite oculistiche che prevedono l’esame del fondo oculare ed eventuali esami aggiuntivi.
I programmi di screening ed i trattamenti precoci per la retinopatia diabetica, invece, consentono di ridurre in maniera significativa le gravi complicanze visive. I dati a disposizione fanno ritenere che una diagnosi tempestiva e trattamenti appropriati ridurrebbero del 50-70% i casi di grave compromissione visiva a causa del diabete. Tuttavia, rimane ancora troppo elevato il numero di pazienti colpiti dalle complicanze più gravi della retinopatia diabetica.