Vincere la crisi

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In questo articolo viene analizzato come il marketing digitale stia risolvendo la crisi del mobile italiano. Lo stesso modus operandi è applicabile al nostro settore.

IN UN MERCATO DOVE IL MADE IN ITALY ASSORBE IL 30% DEL MERCATO GLOBALE IN TERMINI DI VENDITE, COME È POSSIBILE CHE LA CRISI SIA ANCORA UN OSTACOLO DIFFICILE DA SUPERARE?
Dal primo Design Market Monitor, l’analisi realizzata da Fondazione Altagamma in collaborazione con Bain & Company su un campione di 350 aziende italiane ed estere, emerge che nel design luxury, l’Italia fa la parte del leone, coprendo una fascia di circa 29 miliardi di dollari. C’è da ritenersi soddisfatti ma fino a un certo punto. Il mercato globale assorbe circa 445 miliardi di dollari USA, secondo il World Furniture Outlook, solo contando la filiera di produzione, perciò escludendo il markup della filiera distributiva. In poche parole 29 di questi 445 sono “coperti” dai nostri top brand. Le aziende artigianali o a conduzione familiare o quelle che non si trovano in quella élite di design luxury devono però fare i conti con un dato non molto confortante: dal 2009 al 2015 sono 11.692 le realtà di questo tipo che hanno chiuso o sono fallite (fonte: Il Sole 24 ore). Conferma della difficoltà che si realizzino le aspettative di salvarsi dalla crisi restando ancorati ad anacronistici modelli di marketing, andando all’estero o facendo la fiera per trovare il cliente e vendere.
Eppure questa è la strategia portata avanti da ancora molte aziende, ed è questa la vera problematica del tessuto socio-economico del settore del design e forse di tutto il tessuto imprenditoriale.
La scarsa progettualità, i temi di ricerca e sviluppo, il basso valore dato al marketing strategico e alle vere leve di valore aggiunto hanno portato ad un abbattimento dei “pesci piccoli” che, in termini di “ambiente impresa”, hanno lasciato il posto ai colossi del design. Parlando in termini di innovazione, la vera leva ad oggi, e non c’è da nascondersi, è il web. Web inteso non in senso stretto, ma in senso progettuale, come diversificazione dei mercati, degli usi, dei linguaggi. Internet può concedere una possibilità in più alle aziende che sono pronte ad affrontare questo percorso innovativo fatto di comunicazione digitale e marketing online portando alla creazione di un circolo virtuoso che unisce privati, brand, professionisti e rivenditori. Un percorso che genera fiducia e familiarità con il brand.
Il made in Italy è uno stile di vita ed è fondamentale riuscire a comunicare il nostro lifestyle italiano attraverso una pubblicità mirata, riuscendo così nei diversi obiettivi finalizzati ad acquisire contatti, clienti, o a rafforzare l’immagine del brand. Eppure la situazione di moltissime aziende, forse il 90%, è ancora obsoleta in termini di marketing digitale. Siti web non visualizzabili da dispositivi mobili, che rappresentano ormai il 50% del traffico, sono obsoleti. Ci troviamo nel 2016 e tuttavia ci imbattiamo in pagine facebook e altri profili social aziendali lasciati a se stessi, che non vengono aggiornati o che non sono gestiti. Lascereste un vostro biglietto da visita vecchio e di cattivo gusto ad un potenziale cliente?
Il web e i social danno alle aziende l’opportunità di predeterminare gli interlocutori, coloro ai quali vogliamo mostrare le nostre notizie, di differenziare le proposte in termini di prodotto o servizi per nazione, dati demografici, settori professionali e molte altre variabili.
Qualsiasi altra attività offline, come una fiera, una presenza di distribuzione in loco o una missione commerciale, avrebbe un costo molto superiore e una scarsa garanzia in termini di risultati.
“Dobbiamo aprirci al mondo, ma solo a quello che ci vuole acquistare veramente. E il web, se lo sai gestire, ti dà proprio questa opportunità”. Lo afferma Alberto Sarti, cofondatore assieme a Guido Menato di Web4Design, l’agenzia di marketing digitale specializzata nel mondo del design.
“Siamo riusciti a portare numerosi risultati tangibili alle aziende che ci hanno dato fiducia e hanno seguito le nostre direttive. Non basta avere al giorno d’oggi dei buoni prodotti, è fondamentale avere anche una buona comunicazione. Con uno dei nostri clienti siamo riusciti a compiere un percorso che lo ha portato tra le prime aziende del design in termini di innovazione digitale e questo si è traslato di riflesso in termini di fatturato”.
“La potenza del web? Questa. Se pensiamo alla vendita multicanale e all’ecommerce in generale, parliamo di un giro di affari di oltre 5 miliardi di euro in Europa per il settore del design.
I tempi sono maturi”, conclude Guido Menato. La vera sfida ora è l’orientamento che devono assumere le aziende, puntare a costruire il brand, rafforzando la riconoscibilità al consumatore finale, ma anche specializzarsi nelle comunicazioni mirate ai veri prescrittori nel mondo contract.