Ecco perché dobbiamo ESSERE leggeri.

 

Quando pensiamo alla leggerezza il mondo si divide in due: c’è chi pensa alla leggerezza come superficialità e approssimazione, chi alla mancanza di peso.

La leggerezza è un concetto che dai temi più remoti ha affascinato l’uomo, forse perché tutte o quasi le cose leggere sono belle: una piuma, una stoffa, un pensiero. Per volare bisogna essere leggeri, per correre veloci, occorre liberarsi dalle zavorre.

Mi piace considerare la leggerezza una sottrazione di peso, ma anche un sinonimo di semplicità ed essenzialità. Il periodo storico che stiamo vivendo può considerarsi una trasformazione, quasi in una metamorfosi, lasciamo il vecchio per entrare in una nuova era.

Lasciamo i colori scuri e materici per riscoprire i pastelli  e le trasparenze, ma abbandoniamo anche i pesi eccessivi, per volare leggeri verso una nuova rinascita.

Come nel dopoguerra la moda bandì i colori scuri, il nero e i colori metallici  che ricordavano le macchine belliche, per proiettarci nel mondo dei colori pastello della rinascita (ti ricordi il colore della mitica Vespa Piaggio o gli elettrodomestici degli anni ’50?), così ora ci dobbiamo liberare delle zavorre e di pesi che ci tengono ancorati in un mondo ormai obsoleto.

Credo che il cambiamento, per essere duraturo, debba partire da noi per poi estendersi all’esterno, ma possiamo anche attingere dalla moda, dalle tendenze e dall’arte per farci ispirare e aiutare  ad affrontare questa nuova era.

La leggerezza è precisione e determinazione. La leggerezza non è superficialità, ma come dice Calvino “precisione e determinazione”. Via libera allora alla scoperta dell’essenza delle cose: badiamo veramente a ciò che davvero conta, eliminando tutto il superfluo.

Come fare allora?

Il mio consiglio, come sempre è di lavorare su due fronti: sul contenitore , il negozio, e sul contenuto, le aziende che trattiamo e noi stessi, con il nostro staff. Nel nostro store cerchiamo di eliminare il superfluo:

  togliamo elementi di arredo, cartellonistiche ed espositor i, lasciando spazio, alleggerendo l’insieme e focalizzando la nostra attenzione su un solo punto. Prendiamo ad esempio le vetrine, rendiamole leggere riducendo l’esposizione o rendendola monotematica, oppure il banco vendita, riducendo il numero degli espositori e degli strumenti di lavoro.

  Eliminiamo linee dei prodotti che non hanno grande rotazione o che non rappresentano più il posizionamento del nostro negozio: ci sono nel nostro  settore aziende che forniscono strategie e strumenti  per fare questo lavoro in modo eccellente, aiutandoci in modo veloce ed efficace.

  Eliminiamo il superfluo, scegliendo di lavorare con brand  che identificano e rappresentano appieno il nostro  posizionamento, che deve essere di servizio e non di prodotto.

• Eliminiamo soprattutto i nostri pre-concetti  uscendo dalla nostra zona di comfort, per studiare, selezionare e trovare l’essenziale. Cerchiamo brevetti nuovi, materiali puri, bandiamo l’accozzaglia di materia, di lavorazioni e di idee che rendono oscuri, banali e pesanti gli occhiali. Cerchiamo la genialità , che come sempre sta nelle cose semplici ed essenziali.

  Ma soprattutto cerchiamo di togliere ciò che non è necessario e di attorniarci solo di cose, pensieri e persone di grande valore.

  Via libera quindi alla leggerezza, che nasce da scelte stilistiche ragionate, che non dà peso al superfluo per essere un passo avanti a chi rincorre l’eccesso.

  E così, per iniziare a percorrere questa nuova era, partiamo da noi e facciamo come dice Coco Chanel: “Prima di uscire guardati allo specchio e togliti qualcosa”.