Eye Frame – Un nuovo modello di business

Il progetto Eye Frame mira a fare riacquisire all’ottico la propria indipendenza e a riportarlo alle origini, trasformandolo in un vero ‘artisan lunetier’. Lo firmano Luca Mariotti e i suoi due figli, Chiara e Lorenzo.

Quante volte abbiamo sentito pronunciare la parola ‘ottico indipendente’ o ‘ottico artigiano’? Tante, tantissime. Ma come è possibile esserlo realmente? Luca Mariotti – titolare di ottica mori di pisa – e i suoi due figli, Chiara e Lorenzo hanno trovato la risposta creando eye frame.
Luca Mariotti ci spiega l’innovativo modello di business che hanno creato.

Da dove è partita l’idea di creare Eye Frame?
Da un semplice riflessione: è ora che la figura dell’ottico riacquisti la sua individualità che si è persa negli anni. Per spiegarle il progetto devo però ‘riavvolgere il nastro’ sulla mia storia. Mi occupo da trent’anni di droni e da hobby è diventato quasi un secondo lavoro portandomi a organizzare un laboratorio. Un giorno mia figlia Chiara che, oltre a essere ottico, è laureata in Design di Moda, mi ha proposto di provare a fresare un paio di montature in acetato. Siamo partiti con una fresa ma ci voleva un pantografo CNC ad hoc.
Abbiamo fatto una ricerca sul mercato e scelto la Ronchini Massimo di Parma che però all’inizio ci ha fornito una macchina specifica per questo lavoro ma troppo grossa, quindi non adatta a un laboratorio. Un giorno insieme a Filippo Ronchini, il titolare dell’azienda, abbiamo deciso di creare un laboratorio specifico per costruire montature di un livello pari o anche superiore a quello industriale ed insieme abbiamo progettato la piccola CNC RM3/69.
Così è nato il progetto Eye Frames: l’ottico, grazie a questa macchina, può realizzare le sue montature partendo da un laboratorio di 4/8 mq. È piccola, sta tranquillamente su un tavolo.
Mi permetta però di aggiungere un altro tassello importante: Eye Frame è il frutto della collaborazione tra me ed i miei due figli, Chiara e Lorenzo, studente di ottica a Firenze che è un fabbricante di chitarre che ha imparato a usare la fresa CNC di babbo quando aveva 14 anni ed è specializzato in CAD.
In più, la mia passione per i droni è sfociata nell’associazione benefica Aeroworks, che si occupa di creare e realizzare ad esempio dissalatori d’acqua per l’Africa. Anche alcuni volontari dell’associazione, che provengono da settori differenti, hanno dato il loro contributo.

Concretamente cosa offrite all’ottico?
La possibilità di diventare totalmente indipendente. E non è poco. Ad esempio, nel mio punto vendita ho creato un laboratorio a vista e ciò ha attirato molta clientela interessata che ha apprezzato il fatto che portassimo ‘in vetrina’ l’artigianalità. Per rispondere nello specifico alla sua domanda, sostanzialmente forniamo un laboratorio completo per la realizzazione di occhiali sia sartoriali che prodotti di serie. Le attrezzature non sono un cespite e vengono pagate in comode rate mensili. Alla fine dei 60 mesi, l’ottico, con il 3% del valore, può acquisire il sistema o ricominciare da capo. Inoltre abbiamo il supporto del SIO di Firenze che si occuperà di curare la formazione per il progetto.

Nel futuro ci saranno anche altri materiali oltre l’acetato?
Sì, ci stiamo già lavorando.

Come si fa per saperne di più del progetto?
Contattandomi direttamente nel mio negozio di Pisa o scrivendomi una mail a info@otticamori.it, poi durante Mido sarò presente tutti i tre giorni.