My Dream Wedding

A Shanghai, in West Jianguo road, nella zona che fu concessione francese, lo studio Nong ha progettato uno spazio dedicato agli abiti da sposa in cui Oriente ed Occidente si fondono in uno spazio onirico.

Il 6 aprile 1849 venne istituita a Shanghai la Concessione Francese, grazie al Console Charles de Montigny che ottenne tale area della città attraverso un proclama dell’allora governatore di Shanghai. I suoi confini sono stati ampliati per due volte, nel 1900 e nel 1914, diventando negli anni ’20 una zona residenziale di prim’ordine a Shanghai.
Nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, il governo di Vichy annunciò che avrebbe rinunciato alle sue concessioni in Cina: le concessioni francesi a Tianjin, Hankou e Guangzhou furono così riconsegnate al governo di Jingwei Wang.
Al termine della guerra, né Vichy, né il governo nazionalista di Wang furono riconosciuti come legittimi, ma il nuovo governo post-bellico della Francia riconobbe che il passaggio era stato legale e un nuovo accordo venne firmato nel 1946 da Chiang Kai-shek, in base al quale le truppe cinesi sarebbero state ritirate dall’Indocina Francese, in cambio della rinuncia della Francia a tutte le sue concessioni nelle città cinesi. È all’interno di tale contesto, legato ad un immaginario fortemente europeo dell’abitare, che prende vita il flagship store My Dream Wedding Boutique, un giovane marchio coreano di abiti da sposa, situato nella No.386 West Jianguo Rd, un tempo zona francese caratterizzata dalla presenza di numerose boutique, caffetterie e ristoranti di alto livello, crocevia stilisti ed acquirenti sensibili al tema della moda.
“Quando arrivammo per la prima volta nella casa in stile occidentale, situata nella concessione francese di Shanghai, il proprietario ci descrisse come una ragazza non sposata qui si ribellò, affrontò un percorso di metamorfosi e alla fine trovò il suo vero amore” raccontano dallo studio Nong.
“Abbiamo quindi pensato ad un giardino proibito in cui Mary avesse fatto irruzione e lì Mary e Collin avessero trovato la chiave della felicità, vivendo una poetica resurrezione attraverso il giardino. Pertanto, abbiamo progettato una sorta di “giardino segreto” affinché il negozio di abiti da sposa diventasse il luogo in cui i sogni delle ragazze potessero essere custoditi”.
Lo spazio si articola su tre piani mantenendo come fil rouge l’idea di entrare in un luogo onirico in cui tempo e spazio assumono una dimensione differente dal contesto esterno. I materiali di interno ed esterno vengono invertiti, utilizzando mattoni in vetro per la parete esterna, una sorta di diaframma che introduce al mondo senza tempo che caratterizza gli interni. Superata la soglia uno spazio aperto con pavimentazione in seminato verde e bianco porta al vero e proprio interno, raggiungibile superando un gradino sovradimensionato che, grazie alla luce del basamento, sembra fluttuare. Le pareti interne sono in mattoni pieni tinteggiati di bianco e, insieme al pavimento in listoni di legno bisellati, raccontano di un tempo che sembra essersi fermato. Gli espositori in ottone rimandano alla preziosità ed all’unicità del prodotto esposto, mentre archi rivestiti in marmo sottolineano le soglie tra un ambiente ed il successivo come a ritmare un percorso di metamorfosi.
“Il camerino è la chiave della felicità come nella storia” racconta Chasing Wang, fondatore dello studio con una formazione tra Oriente e Occidente caratterizzata dalla doppia laurea conseguita grazie ad un accordo tra Tongji University di Shanghai e Politecnico di Milano “Usiamo il sipario bianco per attutire tutti i disturbi e lasciare che le ragazze si trovino in uno spazio simile a uno specchio magico circondato da superfici riflettenti su tre lati, completando così una risurrezione poetica”.