Architetture per gli occhi
DANIELA GARBILLO
CONTAMINAZIONE, UN PO’ COME APERICENA E STORYTELLING, È ORMAI UNA PAROLA USATA E ABUSATA. Il suo significato, tra l’altro, non è nemmeno del tutto positivo, infatti tra i suoi contrari si trovano inquinamento e infezione. Ma almeno è una parola italiana, e nel contesto in cui vogliamo usarla noi, ovvero la CONTAMINAZIONE DI STILI, l’accezione è decisamente positiva. Ormai da anni i designer di occhiali più eclettici cercano ispirazioni in settori diversi e, a volte, lontani da quello degli accessori moda. Dopo aver sperimentato forme, colori e materiali di ogni genere e specie, UNA DELLE ULTIME FRONTIERE PER CREARE QUALCOSA DI NUOVO È IL MONDO DELL’ARCHITETTURA.
E non ci riferiamo tanto agli architetti-designer che hanno lanciato le loro linee di occhiali – Philippe Starck e Ron Arad, per esempio. Ma proprio a collezioni che traggono ispirazione da opere architettoniche o da architetti.
È IL CASO DI CATUMA E DELLA SUA LINEA ARTCHITECTURE, CHE PRESENTA ALCUNE PECULIARITÀ CHE RIPORTANO ALLA MENTE I TEMI ONNIPRESENTI NEI LAVORI DELL’IRLANDESE EILEEN GRAY, adattando disegni, forme e materiali a modelli di occhiali da vista e da sole. La Gray, infatti, amava l’acciaio, adottato per i tubolari presenti nei suoi progetti, che davano vita a moderni e lussuosi interni, in cui ciascun particolare e complemento d’arredo seguiva una precisa logica descrittiva dell’ambiente circostante, essendo stato realizzato da lei stessa.
LE DANZE DI LUCE ATTRAVERSO LA SUPERFICIE DELLA BLACK DIAMOND – ROYAL DANISH LIBRARY DI COPENHAGEN, SPETTACOLARE EDIFICIO CHE SI STAGLIA SUL LUNGOMARE DELLA CITTÀ DANESE, HANNO INVECE ISPIRATO BIRGITTE FALVIN PER LA SUA COLLEZIONE THE BLACK CRYSTAL, composta da 7 modelli. La parte superiore di ogni montatura ricorda la sezione centrale della Black Diamond, con una linea unica che la attraversa partendo dai lati. Tutti gli occhiali, in titanio, sono realizzati a mano in Giappone e alcuni sono rivestiti in oro 24 carati. Il minimalismo nordico si ritrova anche nei colori proposti per la collezione, che sono i classici nero, bianco, grigio, argento e oro.
IL MOVIMENTO BAUHAUS HA INVECE INFLUENZATO LA COLLEZIONE TYG DALLO STILE RETRÒ FUTURISTICO che fa dialogare in modo armonico diverse suggestioni. L’ispirazione della nota scuola di architettura tedesca si nota nell’immediatezza delle geometrie e nella nettezza dei dettagli, nel design grafico modernista e nei contrasti di blocchi di colore nel segno di Paul Klee e Vasilij Kandinskij. Le lavorazioni manuali di fresatura in basso rilievo esaltano la volumetria tridimensionale dei dettagli, con una piacevole sensazione materica al tatto, mentre grazie ai trattamenti di contrasto tra lucido e opaco/sabbiato, il look dell’occhiale sprigiona originali suggestioni visive di “luce ed ombra”. Tra i modelli, Charles è ispirato da Le Corbusier, Zaha dalla recentemente scomparsa Zaha Hadid, e Dell prende spunto dalle opere del designer tedesco, argentiere e maestro Christian Dell.
CONTAMINAZIONE, INFINE, È LA PAROLA CHIAVE ANCHE DI UN ALTRO PROGETTO, QUELLO DI STONECYCLE, NATO DALL’IDEA DI UN ARCHITETTO E DESIGNER – FRANCESCO MOTTINI E DUE IMPRENDITORI DEL SETTORE DEL MARMO – MARCO E NICOLA BORGHINI, che si sono uniti con l’obiettivo di recuperare gli scarti del marmo estratto dalle Alpi Apuane (oltre il 60% del totale) che non viene utilizzato perché presenta difetti o rotture. Ecco quindi che il marmo riprende vita anche sotto forma di tre occhiali in edizione limitata: Lorano, Crestola e Fantiscritti, nomi di tre importanti bacini marmiferi di Carrara.
Tecnologia e marmo si fondono in un’anima in carbonio resistente e leggera e due sottili fogli di marmo a chiusura. Gli occhiali sono costruiti handmade da artigiani specializzati. I materiali proposti sono Calacata Borghini, Blu Crestola e Portoro di Portovenere. Il disegno della natura su ogni lastra di marmo li rende elementi unici e irripetibili. Come le migliori opere architettoniche.