Il tempo di Giacometti

 

“Il tempo di Giacometti. Da Chagall a Kandinsky” dal 16 novembre a Verona i capolavori dalla Fondazione Maeght.

di Riccardo Nicoletti

Questa volta vi propongo un’occasione ghiotta per recarvi a Verona e vi concedo anche tutto il tempo necessario per organizzarvi. Il Comune di Verona e Linea d’ombra, assieme alla Fondazione Marguerite e Aimé Maeght hanno siglato un accordo che porterà a Verona, nel Palazzo della Gran Guardia, una grande mostra curata da Marco Goldin dedicata a “ll tempo di Giacometti da Chagall a Kandinsky. Capolavori dalla Fondazione Maeght”. La mostra si svolgerà dal 16 novembre 2019 al 5 aprile 2020 e rappresenta una superba incursione, con un centinaio di opere tra sculture, dipinti e disegni, nel terreno del più alto Novecento internazionale, avendo Parigi quale centro. Una vera e propria monografica dedicata ad Alberto Giacometti, con oltre settanta opere, unitamente ad altri artisti che gravitavano nella Parigi soprattutto degli anni tra le due guerre ma anche nel decennio successivo, da Kandinsky a Braque, da Chagall a Miró, con un’ulteriore ventina di dipinti celebri, spesso di grande formato.
Marco Goldin cura l’esposizione tornando in questo modo al suo amore per il XX secolo e agli studi sul Novecento da cui è partito fin dagli anni universitari: “Giacometti è stato una delle mie primissime passioni nel campo dell’arte (…) Sono felice di poter rendere omaggio a Giacometti in Italia con questa mostra così vasta, con opere che ne attraversano tutta la carriera, dal suo tempo giovanile in Svizzera alle sculture inaugurali attorno ai quindici anni fino alle prove surrealiste e a quelle, ormai facenti parte dell’immaginario collettivo, della maturità”. Questa mostra rievoca una delle più straordinarie avventure culturali in Europa dalla metà del secolo in poi, quella di Aimé e Marguerite Maeght, che prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale fondano a Cannes una loro galleria. Nell’ottobre 1945 aprirà la galleria parigina, dove due anni dopo verrà presentata, con un successo senza precedenti, l’Esposizione internazionale del Surrealismo, in collaborazione con Duchamp e Breton. Nel 1964 poi viene inaugurata a Saint-Paul-de-Vence la Fondazione Maeght con un insieme architettonico concepito per presentare l’arte moderna e contemporanea in tutte le sue forme.
La Fondazione possiede oggi una delle più importanti collezioni in Europa di dipinti, disegni, sculture e opere grafiche del XX secolo. Alberto Giacometti è stato uno dei maggiori scultori del Novecento ed è lo scultore ampiamente più quotato sul mercato delle aste internazionali. Dall’idea di rendergli omaggio in Italia nasce questa mostra grazie alla collaborazione della Fondazione Aimé e Marguerite Maeght di Saint-Paul-de-Vence che presta oltre settanta opere. L’esposizione non sarà solo un omaggio monografico al maestro svizzero, ma anche un decisivo sguardo sul tempo che ha caratterizzato la sua vita da Parigi, dove arriva nel 1922. È affascinante già ora immaginare, nel vasto salone centrale della Gran Guardia, la Grande femme debout fino alla più celebre scultura tra tutte, L’Homme qui marche. Nel mezzo la ricostruzione, precisa e puntigliosa, poetica, dell’intera vita di Giacometti, anche con i suoi mitici disegni e poi le pitture e ancora con tante sculture famosissime, dai busti e le teste del fratello Diego, ai cani, ai gatti, alle foreste fatte di figure quasi liquefatte in una cera che diventa bronzo, fino alla notissima figura femminile del 1956, detta Femme de Venise, esposta con successo alla Biennale veneziana di quell’anno. Di quella figura la Fondazione Maeght possiede tutte le nove variazioni, che puntualmente giungeranno a Verona per essere esposte, per un confronto sensibilissimo che rare volte nel mondo intero si è potuto fare. www.lineadombra.it